Combustibile da rifiuti (CDR): cos’è e perché è importante

La gestione dei rifiuti rappresenta per le imprese una sfida impegnativa, che richiede responsabilità, sicurezza e conformità alle leggi. Allo stesso tempo però, il recupero dei rifiuti industriali può diventare per l’azienda una concreta opportunità, sia a livello di sviluppo della responsabilità sociale che dal punto di vista economico.

Nel panorama della gestione sostenibile dei rifiuti, il Combustibile da Rifiuti (CDR) si presenta come un elemento cruciale, capace di trasformare ciò che potrebbe essere considerato scarto in una preziosa risorsa energetica. Attraverso un processo di trasformazione avanzato, i rifiuti  che non possono essere riciclati vengono utilizzati per produrre energia diminuendo così il consumo di combustibili fossili.

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio che cosa è il combustibile da rifiuti CDR, come viene prodotto e quale ruolo riveste nel contesto della gestione responsabile dei rifiuti industriali. Scopriremo come il CDR sia un’opportunità fondamentale per contribuire allo sviluppo aziendale e ad un futuro più sostenibile.

Lasciatevi accompagnare nel percorso verso una gestione e smaltimento dei rifiuti più consapevole ed efficiente.

Che cos’è il combustibile da rifiuti (CDR)?

Abbreviato in CDR, il Combustibile Derivato dai Rifiuti rappresenta il risultato finale di un processo industriale complesso che trasforma i rifiuti, principalmente plastiche, gomme e altri derivati provenienti dal petrolio – per generare energia non derivante da combustibili fossili.

Il combustibile derivato dai rifiuti infatti, una volta trasportato in stabilimenti dedicati dove avviene il processo di combustione, si trasforma in una fonte di energia economica e riutilizzabile in diverse applicazioni. Il CDR rappresenta dunque un’importante soluzione per convertire rifiuti in risorse energetiche, contribuendo all’obiettivo di una gestione sostenibile dei rifiuti e all’adozione di fonti energetiche alternative.

Come viene prodotto il CDR e a cosa serve

I termovalorizzatori sono impianti specializzati che producono energia con il calore generato dalla combustione dei rifiuti. Durante questa fase, i rifiuti vengono sottoposti ad alte temperature in un ambiente controllato, producendo gas che può essere poi destinato alle centrali termoelettriche e utilizzato per generare energia termica o elettrica

Il processo di produzione del CDR è piuttosto complesso e segue diverse fasi e deve essere gestito da aziende specializzate che operano in impianti dedicati, garantendo un processo sicuro e professionale. Con il CDR, i rifiuti diventano un’opportunità e non più un semplice scarto, contribuendo in modo positivo all’ambiente e all’energia sostenibile.

Perché è importante il recupero dei rifiuti industriali

La termovalorizzazione dei rifiuti rappresenta un’opportunità interessante nell’ambito del riutilizzo dei materiali di scarto. Presenta almeno due vantaggi significativi:

-Agevola lo smaltimento dei rifiuti, riducendo l’utilizzo delle discariche e il ricorso a nuovi impianti di incenerimento;

-A differenza degli inceneritori, che limitano la gestione dei rifiuti allo smaltimento, i termovalorizzatori recuperano l’energia in essi contenuta.

L’utilizzo del CDR contribuisce in modo significativo alla gestione efficiente dei rifiuti, riducendo la quantità di rifiuti destinati alle discariche – che significa anche riduzione dei costi – e contribuendo alla produzione di energia in modo sostenibile.

Le tecnologie attuali consentono di utilizzare l’energia dai rifiuti in piena tranquillità, senza nessun pericolo per l’ambiente circostante..

Il contributo di Arturo Zanetti al trattamento e al recupero dei rifiuti industriali

Zanetti contribuisce a recuperare i rifiuti industriali attraverso i suoi servizi e i suoi impianti per il trattamento dei rifiuti. 

Innanzitutto, Zanetti fornisce una consulenza per stabilire il tipo di rifiuto da ritirare, con conseguente attribuzione di un codice CER. Questa prima fase preliminare serve anche per la preparazione dei documenti da gestire in tutto il processo. Successivamente, Zanetti organizza il ritiro dei rifiuti presso le aziende che ne hanno fatto richiesta, utilizzando i mezzi propri e disponendo di autorizzazioni specifiche al trasporto.

A seconda del tipo di rifiuto prelevato, sono utilizzabili 3 impianti per il trattamento dei rifiuti:

Impianto di sterilizzazione dei rifiuti sanitari.

Un’apposita area è attrezzata per ricevere i rifiuti provenienti dall’ambito ospedaliero, o sanitario in generale, contenuti sia in imballi monouso che in imballo riutilizzabile (previo lavaggio e sanificazione in apposito tunnel attrezzato). I rifiuti sono triturati e poi sterilizzati per mezzo di vapore in pressione. Al termine del ciclo di sterilizzazione, avviene la fase di vuoto ai fini dello strippaggio di parte dell’umidità del rifiuto sterilizzato. Il rifiuto ottenuto è classificato con codice EER 19.12.10, ovvero Combustibile da Rifiuti e conferito a impianti di termovalorizzazione, ottenendo così un perfetto circolo di utilizzo per la produzione di energia.

Impianto di trattamento dei rifiuti NON pericolosi.

L’impianto di trattamento rifiuti non pericolosi riduce, attraverso tre processi di lavorazione, la presenza di impurità di tutti i rifiuti urbani e speciali. Dopo queste tre fasi (TRITURAZIONE, DEFERRIZZAZIONE, VAGLIATURA), i rifiuti vengono compattati con una pressa e imballati per il successivo trasporto a termovalorizzatore.

Impianto di triturazione rifiuti pericolosi

Zanetti Arturo è autorizzata al trattamento di rifiuti pericolosi, anche infiammabili, tramite un impianto di triturazione che consente un’adeguata riduzione volumetrica e omogeneizzazione del rifiuto, al fine di migliorarne il successivo recupero energetico.

Per ulteriori informazioni sul recupero dei rifiuti industriali e i suoi vantaggi, ti invitiamo a leggere il nostro articolo precedente sul Recupero dei rifiuti industriali: i vantaggi per le aziende.

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