La gestione dei rifiuti è un’attività di pubblico interesse e l’elaborazione di processi su misura per indirizzare i rifiuti verso corretti centri di smaltimento o recupero è fondamentale per una gestione efficiente e rispettosa delle leggi vigenti.
Parliamo con le aziende: sappiamo molto bene che la gestione dei rifiuti speciali è un compito impegnativo che richiede approcci ben definiti, ma ricordiamoci che convertire i rifiuti in risorse contribuisce all’espansione delle imprese e delle economie, riducendo, inoltre, la nostra dipendenza da risorse naturali sempre più limitate. Infatti, la consapevolezza che ogni risorsa ha un valore potenziale, indipendentemente dall’uso attuale, è essenziale e il recupero e la trasformazione dei rifiuti industriali preserva l’ambiente e promuove uno sviluppo aziendale responsabile e sostenibile.
I rifiuti industriali sono una realtà inevitabile, che è essenziale gestire in modo responsabile e conforme alle leggi ambientali. È compito dell’azienda stessa garantire la corretta eliminazione di tali rifiuti, rispettando le normative ambientali vigenti.
Ma cosa sono esattamente i rifiuti industriali? Per definirli ci affidiamo ai codici EER, che li identificano e li classificano in base al settore di provenienza.
La loro varietà è ampia e comprende una vasta gamma di materiali provenienti da diverse attività industriali. Sono rifiuti industriali, ad esempio, tutti quelli derivanti da attività di estrazione in cave e miniere, generati dai processi chimici, sia organici che inorganici, o provenienti dall’agricoltura, dall’orticoltura, dall’acquacoltura e dalla selvicoltura.
Tra i rifiuti industriali ci sono anche quelli agro-chimici, che contengono concentrazioni significative di sostanze pericolose. Non da meno sono i rifiuti prodotti durante la lavorazione degli alimenti, così come quelli provenienti dall’industria tessile.
La lavorazione del legno, della carta e del cartone genera anch’essa rifiuti industriali: qualche esempio? La segatura, i trucioli e i residui di taglio con concentrazioni pericolose o i solventi organici e inorganici.
Ma la lista non finisce qui, è ancora lunga.
I rifiuti industriali possono essere il risultato della raffinazione del petrolio, della produzione di gas naturale e del trattamento del carbone. I fanghi di trattamento sono rifiuti industriali, come i depositi di serbatoi, le perdite di olio nel suolo, catrami, olii, liquidi contenenti acidi e solventi e i metalli pesanti come il mercurio e l’arsenico.
Ci sono anche rifiuti industriali che contengono sostanze altamente corrosive come acido solforico, acido cloridrico, acido fosforico e acido nitrico.
Che differenza c’è tra smaltimento e recupero? Entrambi costituiscono la fase conclusiva del processo di gestione dei rifiuti.
Lo smaltimento implica l’eliminazione definitiva dei rifiuti, mentre il recupero comporta la trasformazione dei rifiuti in nuovi materiali, prodotti o energia. Il corretto smaltimento dei rifiuti è cruciale per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica e richiede la conoscenza delle norme che regolamentano il trattamento dei rifiuti. Il recupero dei rifiuti, invece, rappresenta una tappa fondamentale nella gestione dei rifiuti e mira a consentire ai rifiuti di sostituire altre materie prime vergini, svolgendo così un ruolo utile. Questa pratica offre numerosi vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico, perché processo è essenziale per una gestione sostenibile dei rifiuti e comporta il riutilizzo di materiali destinati allo scarto. Tramite il recupero, i rifiuti possono essere trasformati in nuovi prodotti o utilizzati come fonte di combustibile, riducendo così l’utilizzo delle risorse naturali.
I rifiuti speciali si suddividono in pericolosi e non pericolosi.
I rifiuti speciali pericolosi contengono elevate quantità di sostanze inquinanti che rappresentano una minaccia per l’ecosistema. È, per questo motivo, essenziale trattarli in modo da mitigare o annullare la loro pericolosità e tossicità. La loro adeguata gestione richiede impegni precisi riguardo alla raccolta, al trasporto, allo smaltimento e al recupero da parte degli enti responsabili.
Mentre, i rifiuti speciali non pericolosi includono tutti quei rifiuti derivanti da attività aziendali e commerciali (e quindi non di origine domestica) che non contengono elementi dannosi, pericolosi o contaminati per l’ambiente. Non costituiscono una minaccia reale per l’equilibrio ecologico e possono derivare dalla lavorazione del legno, dalle operazioni edilizie e di demolizione, dalle attività agricole, di pesca o altre. Questi rifiuti possono essere presenti in forme solide, liquide o fangose, sfusi o con l’imballaggio. Devono essere conservati e custoditi in recipienti, serbatoi o cisterne: affinché l’identificazione e l’origine dei rifiuti avvenga in maniera corretta, è necessario che i contenitori pertinenti siano contrassegnati con il codice EER appropriato.
La gestione dei rifiuti è un obbligo, che, se non fatta correttamente, può portare a conseguenze in termini ecologici, burocratici, economici e di reputazione. Affidati a Zanetti Arturo per avere zero problemi: delegando la gestione del recupero dei rifiuti saremo per voi un partner, non solo un fornitore di un servizio, in grado di offrirvi supporto e consulenza totali su tutti gli aspetti che competono il trattamento dei rifiuti derivanti dalla produzione industriale. I nostri impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti sono situati a Mapello, in provincia di Bergamo: contattaci.