Macerie edili: come smaltire i rifiuti da demolizioni

smaltimento rifiuti non pericolosi

Lo smaltimento dei rifiuti edili (anche indicati come materiale inerte o di risulta), ossia i materiali di scarto provenienti dalle attività di costruzione o demolizione, rientra in un quadro di norme specifiche che, se non rispettate, possono causare l’applicazione di sanzioni penali e multe elevate.

Essendo classificati come rifiuti speciali, il loro smaltimento e/o recupero deve infatti avvenire attraverso il conferimento presso impianti autorizzati.

Lo scopo del recupero del materiale inerte è quello di immetterlo nuovamente nel mercato come se fosse nuovo, in perfetta ottica di economia circolare e di sostenibilità dell’intero settore edilizio. Infatti, una volta trattati, i rifiuti edili possono essere utilizzati nuovamente per altre costruzioni

Prima di essere smaltiti, però, i rifiuti da demolizioni devono essere separati e identificati per tipologia, al fine di attribuire il corretto codice EER (Elenco Europeo Rifiuti).

Questa fase è fondamentale per separare i rifiuti non pericolosi che possono essere recuperati da quelli contaminati da sostanze pericolose, (amianto,olio, metalli pesanti…) che devono essere avviati a smaltimento o recupero energetico. 

La classificazione dei rifiuti edili 

I rifiuti provenienti dall’attività di costruzione e demolizione sono classificati come rifiuti speciali (art.184, c.3, lettera b) e appartengono prevalentemente alla categoria merceologica descritta nel capitolo EER 17 della classificazione redatta dalla Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 e s.m.i.

Il catalogo EER contiene un elenco di rifiuti definiti mediante un codice a 6 cifre, costituito da 3 coppie di numeri: la prima identifica la categoria o attività che genera i rifiuti, la seconda il processo produttivo e la terza il singolo rifiuto.

Tra i principali rifiuti si distinguono le seguenti tipologie:

17 01 01 Cemento
17 01 02 Mattoni
17 01 07 Materiale di demolizione non separato
17 01 98 Materiale non bituminoso di demolizione delle strade
17 02 02 Vetro
17 02 03 Materie plastiche
17 02 04 Vetro o plastica contenente sostanze pericolose o da esse contaminato
17 03 02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 170301
17 04 05 ferro e acciaio
17 05 04 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 170503
17 06 01* materiali isolanti contenenti amianto
17 06 03* altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose
17 06 04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03
17 09 04 rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903.

Lo smaltimento dei calcinacci 

Cosa s’intende per calcinacci? I “calcinacci” sono frammenti di materiali che sono stati demoliti o sono in fase di demolizione. Tale termine comprende: mattoni, pietre, cocci, ceramica, mattonelle, residui di intonaco, di cemento e altri materiali da costruzione non pericolosi.

A livello di rifiuto, i calcinacci rientrano nella tipologia CER 17 01 07, sono considerati rifiuti di costruzione e demolizione e richiedono quindi un adeguato smaltimento per evitare impatti ambientali negativi.

Chi si occupa dello smaltimento dei rifiuti edili?

Secondo il ​Testo Unico dell’ambiente, d. lgs 152/2006 ​Norme in materia ambientale​, che è il riferimento legislativo per la gestione dei rifiuti in Italia, la responsabilità dello smaltimento dei rifiuti edili ricade sul produttore delle macerie stesse.

Questa responsabilità potrebbe quindi riguardare il padrone di una casa in ristrutturazione, ma soprattutto l’impresa che si occupa della ristrutturazione stessa, oppure di una costruzione o demolizione di un immobile. 

Lo smaltimento dei rifiuti edili, però, può essere svolto soltanto dalle imprese iscritte all’​Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, come Zanetti Arturo.

Grazie agli investimenti effettuati nel tempo, Arturo Zanetti dispone presso la propria sede di due impianti speciali che permettono di gestire sia i rifiuti non pericolosi ma anche quelli pericolosi, nel caso contengano un’elevata quantità di sostanze inquinanti pericolose per l’ambiente. 

Quali sono gli impianti di trattamento rifiuti di Zanetti?

L’ Impianto di trattamento di rifiuti NON pericolosi serve per ridurre la presenza di impurità di tutti i rifiuti urbani e speciali non pericolosi tramite 3 processi di lavorazione: 

  1. Triturazione: la pezzatura viene ridotta per facilitare le successive fasi di trattamento.
  1. Deferrizzazione: Il materiale triturato viene caricato su un separatore magnetico che provvede a rimuovere eventuali oggetti metallici ancora presenti nel flusso di lavorazione.
  1. Vagliatura: Il materiale è alimentato al vaglio al fine di separarne la frazione pesante residua, (inerti ,metalli non ferrosi, vetro ecc.) da quella leggera ad alto potere calorifico (carta, cartone, plastica).

Il servizio offerto da Zanetti Arturo per il trattamento dei rifiuti non pericolosi si compone di varie fasi tra cui: la rimozione, il trasporto, il trattamento, lo smaltimento e/o il recupero, di rifiuti derivanti dalle attività di demolizione e costruzione nonché quelli che derivano dalle attività di scavo.

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